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MOVIMENTO HANDICAP
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Lettera aperta al sindaco di Negrar e ai sindaci del Veneto

 

A proposito di barriere architettoniche

e del progetto “valpolicella senza barriere”

La battaglia per il rispetto dei diritti delle persone con disabilità e per l’eliminazione delle barriere architettoniche è cronaca quotidiana. Nel veronese però sembra riguardare prevalentemente il sig. Giuseppe Righetti, già consigliere comunale a Negrar, ideatore di un protocollo d’intesa che secondo il proponente avrebbe dovuto favorire l’attuazione dei PEBA, i piani di eliminazione delle barriere architettoniche. Il protocollo sottoscritto da 11 comuni ha ricevuto anche il plauso dell’ex assessore alle politiche sociali, Remo Sernagiotto, che positivamente colpito dall’idea e dall’impegno di Righetti ha deciso di nominarlo coordinatore di un gruppo di lavoro regionale sulle barriere.

Sono trascorsi 4 anni, ma dei PEBA non c’è traccia, neppure nel comune di Negrar, già capofila dell’intesa, e questo nonostante Righetti fosse consigliere con delega alle barriere, nonostante il sindaco di Negrar, Giorgio Dal Negro, ricoprisse la carica di presidente dell’ANCI veneto. Fallimento completo per essere chiari. 

Non poteva che finire così. Il protocollo infatti è un sorprendente elenco di azioni che ogni comune avrebbe dovuto poi realizzare, alcune perfino discutibili, come quella di nominare un consigliere delegato alle barriere in ogni comune, una proposta che evidenza quanto sia confuso l’agire istituzionale di chi l’ha proposta e sottoscritta. A quando un consigliere con la delega agli anziani e uno ai minori?

Non si capisce insomma quale sia la logica del protocollo e quale sia il progetto che lo ha reso necessario. E’ sicuramente demerito nostro, ma un protocollo d’intesa sull’intenzione di eliminare le barriere e su un elenco di azioni fa un po’ sorridere, sembra il prodotto inutile di un eccesso politico ed amministrativo, quasi una presa in giro.

Poniamo la seguente domanda: se l’intenzione declamata nel protocollo d’intesa è rimasta tale, di chi è la responsabilità? Nel cimitero ci sono barriere, denuncia ora Righetti, ma a chi lo dice se per quattro anni è stato lui stesso il consigliere delegato alle barriere? Al nuovo sindaco è ovvio, lui che c’entra.   

Non avremmo chiamato in causa il Sig. Righetti, siamo costretti a farlo perché propone il protocollo come soluzione risolutiva esportabile ad altre amministrazioni e perché l’informazione ne riporta acriticamente il pensiero senza alcuna verifica: è Righetti che va alla guerra, è Righetti che non demorde, che rilancia, che accusa il Sindaco di Negrar, che cerca e trova appoggi in Europa. Manca solo l’ONU, dategli tempo.

Per la verità a noi sembra che l’impegno non vada molto oltre le sue interviste e che il suo incarico di coordinatore del gruppo di lavoro regionale sulle barriere non abbia prodotto alcun risultato.  Non abbiamo visto nessuna riflessione del gruppo di lavoro sullo stato dell’arte, nessuna puntuale relazione alla Giunta sulla mancata predisposizione dei PEBA da parte dei Comuni, nessuna proposta di modifica delle norme regionali in materia, nessuna proposta di provvedimenti per superare le “pigrizie” comunali, nessun sollecito alle Ferrovie perché rendano accessibili Treni e Stazioni, nessun confronto con gli esperti delle associazioni più rappresentative. Il vuoto insomma.

Abbiamo annotato anche i silenzi. Silenzio ad esempio sulle colonnine da installare nei parcheggi H, proposte dall’ex assessore Sernagiotto (un tentato spreco di 197.000 euro sventato dalla FISH), silenzio sui tagli al trasporto locale, silenzio sulla cementificazione del territorio.

A che serve un gruppo di lavoro regionale sulle barriere se non si misura con i problemi che provocano le proteste di migliaia di cittadini, disabili e non.

 Le associazioni intervengono, sensibilizzano e lavorano da sempre per l’eliminazione delle barriere, nessuna esclusa, tutti i santi giorni dell’anno. Denunciano le inadempienze, suggeriscono le soluzioni e si danno da fare per cambiare le cose, senza astratti protocolli.

Chiedono il potenziamento dell’assistenza personalizzata, cioè il superamento di una gigantesca barriera che annulla le persone. L’ostacolo infatti può anche essere aggirato, ma devo prima uscire di casa e senza assistente personale non posso farlo. 

La mancata assistenza e la barriera fisica sono due aspetti della stessa battaglia: quella per il rispetto dei diritti. Serve quindi una seria programmazione degli interventi sociali, serve il PEBA certo e servono amministrazioni rispettose e competenti perché le barriere, come spesso si dice, sono in primo luogo di ordine culturale e per superale servono scelte finanziarie conseguenti, oculate e lungimiranti.

Ecco perché ci rivolgiamo a tutti i Sindaci.  Bisogna dare vita ad una campagna ininterrotta di sensibilizzazione in ogni Comune, usando il linguaggio nobile della cultura solidale e dei diritti e proponendo soluzioni che tengano conto delle specificità territoriali. Bisogna fare in modo che gli stessi amministratori, Sindaco in testa, gli stessi dipendenti comunali, la polizia urbana, le scuole, le parrocchie le famiglie, le sedi sindacali e di partito, le associazioni di volontariato, i patronati, gli esercizi pubblici e le categorie produttive si sentano parte di un disegno e di una battaglia comune di civiltà e libertà. La società tutta va sollecitata e mobilitata, non con una delega specifica, ma con un impegno collettivo.

 Serve un PIANO di lungo periodo che definisca i "luoghi" che le persone con disabilità possono "agire" e i tempi per redigere il programma e tradurlo in opere. Serve tanta concretezza, perché vogliamo poter usare la carrozzina nei nostri Comuni e muoverci in treno, in autobus, a piedi con stampelle, bastoni e cani guida, e magari qualche volta prendere il taxi, come tutti.

Delle improvvisate mozioni e richieste di commissariamento ad acta, proposte da Righetti, che non avranno conseguenza alcuna, ma che hanno un evidente sapore elettorale possiamo invece fare tranquillamente a meno.

La Regione indichi percorsi ed investa sul sociale invece di tagliare i servizi come sta facendo.

Al Sindaco di Negrar, Roberto Grison, di cui apprezziamo l’attenzione per il sociale, e a tutti i sindaci veronesi chiediamo un forte impegno a sostegno delle persone con disabilità. C’è molto da fare e vogliamo farlo seriamente con l’amministrazione di Negrar e con tutte le amministrazioni del Veneto.

 

Roberto Soave – presidente Movimento Handicap

Flavio Savoldi – presidente FISH Veneto  

 

Verona 7 febbraio 2015

 

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