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image005ONORARE GLI IMPEGNI

Appello al Consiglio regionale

 

La FISH ha incontrato il Presidente del Consiglio regionale e rivolto un appello a tutti i consiglieri. Con l’occasione la delegazione FISH composta Daniele Ghezzo, Elisabetta Gasparini, Alcide Palatron, Renato Susanetti, Ivano platolino e Flavio Savoldi ha consegnato al Presidente Clodovaldo Ruffato copia delle oltre 13.000 firme raccolte in calce ad una petizione fortemente critica nei confronti della politica sociale e socio sanitaria.

La FISH chiede al Consiglio regionale di onorare l’impegno unanimemente assunto il 13 dicembre 2011

La FISH denuncia come la pratica delle spese assurde e inutili sia tutt’ora in auge.  

 


 

Padova 6 marzo 2014

Appello

 

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

AI CONSIGLIERI REGIONALI

Sig. Presidente, Sigg. Consiglieri,

vi inviamo questa breve nota sul bilancio di previsione 2014 pregandovi di leggere in primo luogo l’allegato. E’ un impegno che avete assunto con noi associazioni, con noi persone con disabilità e familiari, con noi cittadini di questa Regione.  Lo avete consapevolmente assunto dai banchi della maggioranza e della minoranza, vi chiediamo di onorarlo. 

Non abbiamo bisogno di raccontarvi cosa accade nelle 7 province del Veneto perché le notizie che ogni mattina arrivano nella vostre caselle di posta elettronica raccontano i nostri drammi. Raccontano di Comuni e aziende ULSS che cercano di evitare i tagli alle prestazioni sociali e sociosanitarie e che  non riescono nell’impresa di rendere compatibili i bilanci con i costi dei servizi.

E’ trascorso un altro anno di dura sopravvivenza. I diritti umani, i livelli essenziali di assistenza, sono ormai una lotteria senza vincitori dove anche i “gravissimi” subiscono la riduzione delle prestazioni. La  crisi economica colpisce tutti pesantemente, meglio accontentarsi, ci viene detto in modo esplicito.

I servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali perdono pezzi. Si riducono le attività e i giorni di frequenza nei Centri diurni, si negano i progetti di assistenza per la Vita Indipendente e l’Aiuto personale, si nega l’ADI, si nega l’assistenza domiciliare, si rende meno serena la Vita di chi non può più vivere nella propria abitazione. 

La Giunta elude i problemi invece di affrontarli, l’assessorato ai servizi sociali è assente, la sanità è stata rinviata agli esami di riparazione.

La legge finanziaria e di bilancio per il 2014 non presenta alcun intento riformatore, si aspetta la ripresa dell’economia con fatalismo, quasi non fosse possibile fare altro. Il presidente Zaia afferma che non si può fare di più.

Noi invece pensiamo che si possa e si debba fare di più. Pensiamo che il bilancio di previsione debba fornire una  risposta finanziaria in grado di interrompere la perversa spirale della riduzione lineare delle prestazioni sociali e socio sanitarie. Pensiamo che sia possibile e doveroso incrementare il Fondo per la Non autosufficienza, il Fondo indistinto per le politiche sociali dei comuni e i fondi sociali.

Bisogna favorire l’accesso ai servizi domiciliari e diurni e porre un freno all’istituzionalizzazione. Il Sistema della domiciliarità non potrà altrimenti decollare e senza un forte intervento in tal senso la residenzialità diventerà inevitabile.

Pensiamo che tutto questo debba trovare una immediata concretizzazione nel bilancio di previsione, anche per impedire l’esplosione dei costi.

Purtroppo invece di investire si è preferito tagliare, invece di programmare i servizi indispensabili si è preferito cullare l’idea che bastasse far compartecipare le famiglie al costo dei servizi per risolvere il problema delle liste d’attesa. Invece di sostenere le famiglie nell’encomiabile impegno assistenziale si è fatto ricorso all’insulto, al confronto si è preferito il conflitto.

Ora serve una svolta. Chiediamo al Consiglio regionale di renderla evidente con il bilancio 2014 e di favorire un reale confronto sul sociale e sul socio sanitario nelle sedi opportune. Serve una azione finanziaria straordinaria e lungimirante, un forte investimento per realizzare una solida rete di protezione sanitaria e sociale e per impedire che il pesante carico assistenziale continui a gravare sulle famiglie.  Serve un taglio drastico e definitivo agli sprechi. 

Il sistema dei servizi arretra perché viene privato dei finanziamenti di cui necessita e perché manca un confronto vero con gli attori sociali. E’ necessario, come auspicato dallo stesso Consiglio regionale il 13 dicembre 2011, innovare il sistema e rilanciare la programmazione. Vi chiediamo di rendere fattibile la svolta liberando risorse a favore dell’inclusione, contro la ghettizzazione dei diritti e delle persone.

 

FISH veneto

il presidente Antonino Russo

 


 

Allegati:

la deliberazione del 13 dicembre 2011

la petizione

 

la segreteria  

 

pdf button la deliberazione del 13 dicembre 2013.pdf

pdf button la petizione.pdf